Tuesday, Apr 21, 2020 • 48min

Filippo Ongaro – “La costruzione di una vita straordinaria”

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In questo quarto episodio di Da Lunedì Inizio, Andrea Bettini incontra il dr. Filippo Ongaro, High performance coach, medico degli astronauti dal 2000 al 2007, è primo italiano ad aver ottenuto la Board Certification in medicina anti-aging negli USA. Inoltre coach certificato in problem solving e comunicazione strategica e autore di numerosi bestseller, tra cui l’ultimo “Il Metodo Ongaro” (Sperling & Kupfer, 2019). Seguitissimo sui social e su YouTube, ha lasciato l’attività clinica per dedicarsi esclusivamente al coaching e aiutare più persone a migliorare la salute, raggiungere la massima prestazione e vivere una vita straordinaria. Durante questo dialogo vengono trattati i temi più cari all’ospite come il cosa ci frena e ci fa sistematicamente procrastinare le cose; l’importanza di avere sane abitudini alimentari; della sua esperienza come nutrizionista per gli astronauti; il metodo da lui brevettato per costruire il percorso per una vita straordinaria. Tutto ciò sulle note dei brani portati dall’ospite, interpretati e riarrangiati da Chris Lavoro e Dario Dal Molin, che sono: Otherside, Space Oddity, Sympathy for the Devil, When I Was Your Man e Wish You Were Here
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Talking about
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Speakers
(2)
Filippo Ongaro
Andrea Bettini
Transcript
Verified
00:02
Va bene, mi dico sempre di sì, prometto poi rimango qui. Un altro obiettivo inizia a crederci di volta in volta l'inizio non fermò più da di da di da data di inizio Non mi fermo bella, abbiamo una straordinaria capacità nel procrastinare le cose.
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Andrea Bettini
00:50
Chi non ha detto almeno una volta nella vita da Lunedì inizio la dieta da lunedì inizio a dare a correre. Da lunedì smetto di fumare da Lunedì inizio finalmente il mio corso di inglese.
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01:02
Straordinari, buoni, proposti e poi sistematicamente cool and tarda ad arrivare, sempre che arrivi da lunedì proprio questo cercare di confrontarci con professionisti che arrivano da esperienze diverse per capire come possiamo introdurre nuove abitudini che ci permettono di crescere, di evolverci come persone che professionalmente faremo tutto ciò, aiutandoci in ogni puntata con bellissime colonne sonore, visto che ogni ospite porterà con sé una serie di brani musicali a lui particolarmente cari, i quali saranno interpretati da due straordinari musicisti il talentuoso tastierista Dal e il fresco dal tour mondiale con
Eros Ramazzotti
, la voce e la chitarra di triste lavoro.
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01:46
Bene, io sono Andrea Bettini e avrò il piacere di accompagnarmi in questo viaggio è ospite di questo quarto episodio è un high performance, è un medico, è stato un medico degli astronauti dal 2000 al 2007. È il primo italiano ad aver ottenuto la borsa Certification in medicina anti-aging negli
Stati Uniti
. Coach certificato in problem solving e comunicazione strategica è autore di numerosi tra cui il metodo Ongaro, Mangia che ti passa, mangia che dimagrisce e fino a cent'anni. Seguitissimo sui social e su YouTube. Ha lasciato l'attività clinica per dedicarsi esclusivamente ai coaching e aiutare più persone a migliorare la salute. Raggiunge la massima prestazione e vivere una vita straordinaria. È qui con noi oggi il dottor Filippo Ongaro. Poi benvenuto da Lunedi'. Inizio già Andrea, Grazie per l'invito allora domanda diritto come stai?
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Filippo Ongaro
02:47
Ma devo dire abbastanza bene dai, siamo entrati in una nuova routine in questo periodo. Tanti, tanto tempo per riflettere, per scrivere mi sto dedicando il mio nuovo libro. Quindi tutto sommato, al di là di una situazione che lascia, ovviamente ha toccati e lascia grande difficoltà per tutto quello che significa però a livello personale individuale, insomma, ha anche permesso, forse, come si può dire prendendo una parola brutta da un povero inglese, un resettaggio, eccola una riorganizzazione dei propri pensieri. Quindi direi che tutto sommato bene.
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Andrea Bettini
03:25
Ottimo. Ascoltami, Filippo, io ho già avuto il piacere di in questa trasmissione quando l'abbiamo fatta l'hai un paio d'anni fa e forse, come ti avevo detto allora, quando io ho pensato a questo a questo format è legato a questo tema del procrastinare di rimandare queste queste nostre e questi nostri buoni propositi nella lista, diciamo degli ospiti che avevo pensato tu eri, diciamo tra i tre e i tre i primi credo che tu sia veramente la persona tra le persone più indicate a parlare è di questo tema dalla tua esperienza, quindi arrivo subito.
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04:03
Una domanda focale della trasmissione. Nella tua esperienza che cos'è che ci frena e che ci fa sistematicamente rimandare quel lunedì?
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Filippo Ongaro
04:14
Ma, sai sono probabilmente vari fattori e non sempre sono gli stessi fattori in persone differenti però, diciamo in termini generali, possiamo perlomeno cercare di tracciare qualche punto in comune che ci riguarda un po' tutti no. Il primo direi una scarsa chiarezza negli obiettivi. Cioè molto spesso rimandare è legato al fatto che abbiamo scelto degli obiettivi in maniera approssimativa, ma la vaga magari perché interessavano qua qualcun altro più che a noi stessi non abbiamo avuto il modo di capire bene quale lavoro raggiungimento di questo obiettivo comporta. Sai quegli atteggiamenti, appunto un po' frettoloso in cui dici da fare questa cosa qui ti mette in testa di farla. Decidi che c'è una data che diventa assolutamente fondamentale. Però quando quella data si avvicina ti rendi conto che in realtà questa molla scatta e dunque la data viene in qualche modo rimandata. E questo devo dire a me è capitato molte volte di vederlo nelle persone e in queste situazioni la cosa più importante non è tanto colpevolizzarti perché rimandi, ma tornare al disegno originale, al progetto originale e mettere un po' in discussione. Il perché avevi scelto quegli obiettivi per cercare di capire se ti appartengono sul serio oppure no. A volte secondo punto sono obiettivi magari validi, ma troppo poco connesse a qualcosa di emotivo che funga da motivazione da spinta. Mi spiego non so da dove iniziare la dieta lunedì perché devo perdere del peso perché fa bene per la salute.
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05:58
Ok, è una bella idea, ma il bene per la salute in generale non è qualcosa che ci emoziona. Paradossalmente ti emoziona di piu'. Devo fare la dieta per perdere chili, per essere piu'. Bello quest'estate no, tanto per parlare di cose molto concrete.
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06:13
Terzo punto molto frequente per rimandare è perché ci fa paura. Quando si avvicina la data ci accorgiamo della posta in gioco, ci accorgiamo che c'è la possibilità di fallire, ci accorgiamo che gli altri potrebbero dire che non siamo stati abbastanza bravi, abbastanza capaci e quindi diventa un'occasione in più per rimandare. Sai, la famosa paura del fallimento, la paura di non essere all'altezza nella società moderna è una delle paure più presenti. Non è una paura che è connessa a un pericolo fisico, ma è il pericolo di non essere accettati, di venir ridicolizzati. E quindi si tende a tornare nella propria zona di comfort di cielo Che rimando Aspetta
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06:59
[Otherside,
Red Hot Chili Peppers
]
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Andrea Bettini
08:32
Allora Filippo abbiamo appena sentito il primo brano che tu oggi hai voluto condividere con noi che è
Otherside
dei
Red Hot Chili Peppers
rivisti, reinterpretati da Dario Dal Molin e da Chris Lavoro. Che legame hai con questa canzone?
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Filippo Ongaro
08:50
Ma è una di quelle canzoni che già dal titolo e anche il testo che è un testo abbastanza forte nello stile di questo gruppo fa però pensare molto all'altro lato no, Otherside sai è l'altro lato, il rovescio della medaglia, un altro punto di vista andare oltre i propri limiti.
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09:11
Quindi partendo dal presupposto che a me piace tanta tipologia di musica, non solo questa, però sono sempre stato abbastanza legato a gruppi che hanno un po' ha avuto un ruolo di rottura no gruppo musicisti che hanno rappresentato un cambio di passo in qualche modo.
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09:30
Ecco, questa mi piace in particolare perché sono sempre stato personalmente alla ricerca di trovare altri punti di vista, di andare oltre la mia posizione attuale e quindi questa è una canzone che mi è rimasta in qualche modo dentro.
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Andrea Bettini
09:46
Ascoltami, visto che l'hai citata che tu prima parlavi che da lunedì inizio la dieta, appunto uno dei delle cose più gettonate proprio legata al cibo e tu ci hai scritto anche più di un libro su questo. Quindi ti chiederei da dove iniziare a rivedere le nostre abitudini alimentari. E perché è così importante farlo.
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Filippo Ongaro
10:10
Beh, è così importante farlo perché ormai, senza alcun dubbio, la scienza la ricerca ha dimostrato che l'alimentazione è fondamentale per la nostra salute, anche per la qualità della nostra vita. Subito. Perché ci tengo a sottolineare questo, perché tra l'altro rimandare alcune tipologie di cambiamenti e anche molto legato alla non percezione del beneficio.
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10:34
No, perché quando io ti dico cambia la tua alimentazione, adesso è il beneficio, ce l'avrai tra trent'anni è chiaro che da un punto di vista razionale tu potresti dirà Sì, è una buona idea dal punto di vista emotivo. Se fa un po' fatica ad accettarlo. L'alimentazione in realtà ha un doppio beneficio. Una sulla salute a lungo termine, senza dubbio, ma anche uno sulla prestazione della singola giornata.
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10:56
Livelli di energia, capacità di concentrazione, stanchezza. Si, piuttosto che no, cioè l'alimentazione incide su come stai nella tua singola giornata, da subito. Perché da dove iniziare e bisognerebbe iniziare sempre nel cambiamento delle abitudini dall'eliminazione di errori grossolani.
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11:15
Cioè quando fai tutta una serie di errori alimentari che possono essere dal mio punto di vista anche facilmente identificati, non occorre un genio, un esperto. Le persone sanno molto bene quando commettono degli errori. Per esempio troppi zuccheri, troppi snack, troppe merendine, troppi biscotti, troppe. Ecco Hassan troppi ha troppi, troppi alimenti industrializzati super raffinati, troppo poca verdura, troppa poca fibra.
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11:42
Ecco, queste sono cose abbastanza banali che ormai tutti sanno da cui comincerei. Il vero problema è che si fa fatica ad eliminarle. Le abitudine un'abitudine non può essere cancellata. Perché l'abitudine da un piano, da un punto di vista neurologico a un adattamento del cervello, come se avessi costruito un insieme di neuroni che si connettono tra di loro e diventano una struttura anatomica.
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12:07
Quindi non è che puoi eliminarla. Le abitudini vanno sostituite per sostituirla deve trovare qualcosa che evidentemente tu possa inserire della tua giornata e che non venga percepito assolutamente come una totale rinuncia a un totale sacrificio.
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12:23
Ecco perché un modo per iniziare non è semplicemente togliere, ma è quello di sostituire. Cioè se io mi metto in testa adesso faccio un esempio perche'. Chiaramente si potrebbe parlare a lungo di questo bar. Se io, per esempio, ho l'abitudine che a metà mattina aveva da mangiare il cappuccino con il cosa posso posso forse posso provare ad applicare la forza di volontà e toglierlo.
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12:48
La forza di volontà è qualcosa che si esaurisce abbastanza rapidamente e questo lo si vede molto chiaramente nel comportamento della persona, cioè magari resista una settimana, resiste quindici giorni. La prima volta che c'è qualcosa che ti stressa fortemente. Qualche emozione negativa, una stanchezza maggiore. Immediatamente tornerai verso un'abitudine vecchia.
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13:09
Se invece io provo a sostituirla e a mantenere lo stesso rituale, cioè esco, vado al bar ma invece di prendere il col sangue il cappuccino prendo che so un estratto è già la situazione è molto diversa perché io posso ancorare tutta una serie di comportamenti a un gesto che nella sua concretezza però è molto diverso, perché in realtà non stai andando lì a prenderlo cosa ti fa male, ma sta andando lì a prendere qualcosa, va bene che hai quindi premesso che poi è sempre una questione di dose Andrea ricordiamo che questo perché non è che un cappuccino, una brioche ogni tanto succede chissà che.
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13:46
Ma chi ha un'abitudine costante ricerca costantemente questi tipi di alimenti, è chiaro che può diventare poi nel tempo un problema. Quindi la sostituzione di con qualcosa di più virtuoso di qualcosa che ti rendi conto che rappresenta una problematica.
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14:04
Questo è il primo passo da cui iniziare e in genere se si riesce a fare questo, non è poi difficile allargare un po' la sfera d'azione perché, come dicevo prima, questi benefici su come ti senti nella singola giornata la personali percepisce subito. Poi arriveranno i benefici a lungo termine e arriveranno i benefici che non sono percepibili.
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14:30
Cambiamento del profilo lipidico, del colesterolo nel sangue che percepisci avviene mano tenere di conto.
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14:37
Quindi per me è molto importante lavorare su tutti questi aspetti in parallelo, in modo tale che il cambiamento sia qualcosa di più accettabile sia qualcosa di cui la persona si innamora strada facendo e non soltanto a lungo termine quando avvengono i benefici.
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15:47
[Space Oddity, David Bowie]
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Andrea Bettini
16:54
Questo brano straordinario e credo che sia perfetto per introdurre un momento particolare della della della tua vita. Ti faccio fare un po' un viaggio nel tempo. Tu ti laurei in medicina e chirurgia e di studi Medicina dello sport presso L'università di Ferrara Sì stato medico degli astronauti presso
l'agenzia Spaziale Europea ESA
dal 2000 al 2007. Che esperienza è stata per te questa esperienza particolarissima è molto rara ma credo anche altrettanto intensa.
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Filippo Ongaro
17:33
È stata un'esperienza, ovviamente molto importante per me, anche perché è stata un po' la ragione di tutto ciò che è accaduto dopo nella mia vita in termini di sviluppo, di tipologia di lavoro. Un'esperienza che è iniziata molto presto perché penso di essere stato tra i più giovani a entrare in quel meccanismo, appunto attorno ai 30 anni e quindi anche in una condizione privata di grande libertà. Non avevo famiglia, ero single, quindi ho potuto affrontare l'esperienza in maniera molto totalizzante, nel senso che tutte le cose che ho potuto fare le ho fatte. Sono andato con gli astronauti a fare tutti i corsi di sopravvivenza, atterraggi, lanci, magari per altri miei colleghi.
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18:21
A parte che si tratta ovviamente di numeri molto piccoli, colleghi medici che lavoravano in questo ambiente sono vero, sono tuttora veramente pochi. Magari sai, quelli con famiglia, moglie e figli si ci tenevano, ma non erano sempre disposti a fare tutto e quindi per me è stata un'esperienza molto intensa.
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18:39
Mi ha insegnato tantissimo e mi ha dato un marchio di unicità perché mi sono arricchito di un'esperienza che pochissimi al mondo fanno quindi di conoscenze anche molto particolari a stretto contatto con il mondo scientifico, ma senza diventare uno scienziato che magari poi si concentra per tutta la carriera su un singolo processo, su un singolo meccanismo, con un'implicazione carica importante ma più orientata verso la salute e l'aumento della prestazione che la cura della patologia.
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19:12
Quindi tutte cose particolari che poi ho usato una volta lasciata all'agenzia per avviare la mia attività e per per scrivere i miei libri, eccetera.
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19:23
Ma devo dire che in un'ottica particolarmente complessa come quella attuale del mercato, il fatto di aver avuto questa opportunità unica di creare una unicità è stata sia come conoscenze, ma anche come posizionamento, se così vogliamo poter dire se è stato medico degli astronauti è una cosa che ovviamente da un certo grado di prestigio e appunto di unicità, perché sono poche le persone che hanno fatto questo mestiere.
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19:60
Dopodiché nel concreto ho imparato ovviamente moltissimo, perché è un sono uscito.
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20:08
Non era la prima volta, perché io ho fatto, ho avuto una vita che ha non ha assolutamente non drammatica, ma che ha comportato tanti cambiamenti e di di abitudini, di città, di nazioni. Mio papà faceva il giornalista, quindi ci siamo spostati molto.
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20:30
Dunque è abbastanza abituato ad uscire dalla mia zona di comfort per cambiare, ma quella è stata forse l'uscita più grossa dalla zona di comfort che ho fatto per conto mio. E ovviamente essendo andata molto bene, mi ha anche questo segnato e dato questo questo imprinting mentale che è che se vuoi vincere devi osare un pochino.
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20:57
E da allora la mia vita si è caratterizzata da tanti cambiamenti, è che sono stati per me sempre vissuti come un passetto in più come un modo in più. Ah, come un modo nuovo no, per creare qualcosa che non c'era prima e anche per ricreare un po' me ogni volta che cambiamo ambiente, che cambiavo addirittura tipologia di lavoro perche'. Sai, come hai detto tu prima, adesso io ho smesso di fare completamente attività clinica.
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21:25
Di fatto mi occupo solo di cose, ma una azienda che fa questo è dunque cambiato anche molto il mio ruolo in termini imprenditoriali, se così vogliamo. E quindi sai, ho sempre interpretato la vita come un percorso di crescita e e mi piace questa cosa mi piace.
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21:45
La crescita comporta sempre anche dei piccoli dolori, dei rischi. Ma a Ma se ci credi, penso che dietro ogni sforzo che fai ci possa essere davvero una grande opportunità, se non altro di essere diventato una persona, un po' più resiliente, un po' più forte, un po' più aperta, un po' più comprensiva è quindi da che poi mi ha portato a vivere a lungo in
Russia
a stare tanto gli
Stati Uniti
.
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22:15
Quindi a girare anche ambienti particolari. In
Russia
viveva in una base militare. Non è che una base militare russa. Sì, ha proprio un posto comune dove andare a trascorrere la propria vita. È però tutto comporta tutto porta ad una tua crescita. Insomma, ascoltami.
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Andrea Bettini
22:35
Tu hai conosciuto anche tanti astronuati, mi viene in mente la Cristoforetti. Qual è l'atteggiamento mentale di questi super uomini?
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Filippo Ongaro
22:43
Definisco io guarda è l'atteggiamento. La cosa forse sul piano mentale che caratterizza di più queste persone io le ho definite varie volte delle macchine d'apprendimento, quindi è una cosa molto bella perché la loro grande capacità di ottenere una prestazione molto elevata non è tanto frutto di qualcosa che hanno ordinato di genetico un talento particolare.
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23:15
Queste sono proprio bravi ad imparare, cioè sono metodici, si mettono lì e imparano, risolvono problemi. E questa è una straordinaria lezione per tutti noi, no, che spesso ci freghiamo davanti anche a dei problemi molto piccoli e teniamo i remi in barca. Loro rappresentano un esempio, un modello di approccio alle difficoltà, alle problematiche all'apprendimento molto, molto bello.
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23:42
Cioè, visto che parliamo di musica, si può anche citare un film tra l'altro, un film in cui la musica molto presente no che il sopravvissuto che penso tu abbia visto, quello della missione su
Marte
in cui il personaggio protagonista rimane bloccato lì. Non so per quanto tempo, ma molto a lungo la scena finale di quel film l'ho trovata estremamente vera, no?
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24:05
Quando lui inizia dalle lezioni ai nuovi, alle nuove reclute e gli racconta ovviamente della sua esperienza. E dice a loro Prima o poi ci sarà un momento in cui tutto andrà storto, è lì davanti e due scelte o tiri i remi in barca e rinunci o ti e ti tiri su le Maniche e affronta il problema è un problema alla volta e finisce col tornare a casa.
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24:30
Ecco, per me questo è stato uno degli insegnamenti più forte che gli astronauti mi hanno trasmesso. Proprio quello di dire l'essere umano è dotato di un cervello eccezionale, una macchina potente sul piano nazionale emotivo e se impariamo ad usarla siamo in grado di affrontare veramente quasi tutto. E questo, secondo me rappresenta anche un messaggio di grande speranza. Cioè applichiamoci perché dentro di noi abbiamo le risorse per affrontare le sfide che incontriamo nella vita.
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Speaker 4
25:24
[
Sympathy For The Devil
,
Rolling Stones
]
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Andrea Bettini
27:14
Sympathy For The Devil
. Quindi tu tra
Beatles
e
Rolling Stones
tu mi scegli i secondi?
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Filippo Ongaro
27:20
Sì, decisamente sì, anche se il titolo vorrei che passassi per uno che apprezza il diavolo. Ma i
Rolling Stones
mi sono sempre piaciuti di più perché ancora una volta rappresentano un po' più un elemento di rottura, un po' più andare contro gli schemi, un certo grado di creatività brutale, se così vogliamo dire.
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27:45
E anche però di capacità di rimanere veri a se stessi non sono mai cambiati più di tanto, continuano a far loro non hanno provato a seguire le mode degli altri, ma sono stati sulle rotaie e il tempo ovviamente gli ha dato ragione, senza nulla togliere subito su un altro un altro grande grande gruppo che ha fatto la storia. Ma diciamo di pelle, quel qualcosa di un po' più selvaggio che mi ha sempre attirato molto.
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Andrea Bettini
28:16
Ascolta, torniamo un attimo all'attualità da questa emergenza per ci porta a questo isolamento sociale, secondo te? Appunto, tralasciando il suo punto delle emergenze sanitarie ma, secondo te, potrebbe essere però un'occasione per rivedere il nostro approccio al nostro stile di vita, visto che noi siamo molto bravi a trovare mille giustificazioni, diciamo sempre non abbiamo tempo, siamo sempre di corsa ora che siamo invece è costretta in questo isolamento, dove anche il valore del tempo abbiamo dovuto rivederlo, può essere un'occasione?
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Filippo Ongaro
28:55
Sai Andrea per me indubbiamente lo è, perché ogni crisi è come un testo da stress sul sistema e su di noi no, quindi viene fuori un po' la verità. E' chiaro che non per tutti e due fuori la stessa verità, quindi ci sarà chi messo sotto stress fa fatica e molto spesso purtroppo devo dirlo da coach mi viene quasi spontaneo molto spesso quelli che fanno fatica sono quelli che scaricano all'esterno responsabilità colpendo al vittimismo, la lamentela. Però io mi auguro e spero che per tanti invece sia un'occasione soprattutto di rivedere un po', la propria lista di priorità, di dare una caratterizzazione, un po' diversa al progetto della propria vita.
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29:42
È chiaro che una cosa che viene fuori da questo tipo di emergenza la situazione è la fragilità in cui noi comunque ci troviamo a vivere anche se ci piacerebbe che fosse diversa la situazione, anche se spesso ci illudiamo di essere imbattibili, fortissime. Viene fuori veramente che siamo ancora molto fragili, anche della modalità con cui reagiamo a una situazione di grande difficoltà, di grande cambiamento?
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30:15
Le credo che sia una delle caratteristiche più importanti della resilienza, no, che questa capacità di rialzarsi e ripartire e crescere dopo una grande difficoltà. Una delle caratteristiche di questa, di questa della resilienza è proprio la flessibilità e l'adattabilità.
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30:34
E credo che forse noi tendiamo un po' troppo ad adagiare su una che pensiamo non possa mai cambiare. Quando qualcosa o qualcuno ce la sconvolge, ci sentiamo un po', il terreno che ci manca sotto i piedi.
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30:48
In realtà sarebbe bello coltivare la flessibilità, una delle delle, uno dei concetti che emerge da da tanti approcci orientali e anche delle arti marziali, che poi e'.
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31:02
Un concetto che ha fatto suo è quello di essere come l'acqua quindi di riuscire ad adattarsi al percorso, arrivare al proprio obiettivo, ma non necessariamente perché butti giù tutto, ma perché, circondi, superi, ti adatti.
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31:16
Ecco, credo che questa situazione possano rappresentare un'opportunità per molti, per essere un po' più come l'acqua per essere un po' più flessibili per capire che non tutto sotto il nostro controllo, ma che abbiamo la capacità di reagire partendo in particolare poi dall'accettazione della situazione, non accettarla, lamentarsene il modo migliore per rimanere intrappolato per sempre.
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31:38
[When I was your man, Bruno Mars]
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Andrea Bettini
32:44
Allora Filippo invece ci hai portato in dono un brano che è stato cantato in origine da
Bruno Mars
se non sbaglio questo brano, tu hai un bel ricordo legato a tuo figlio.
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Filippo Ongaro
32:59
Sì, è un brano completamente diverso dagli altri, altro genera altro tipo di cantante autore, ma è un brano a cui sono affezionato perché mio figlio che si diletta un po' insomma suona la batteria, canta e adesso più di tredici anni. Ma è stata un'occasione vari anni fa.
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33:18
Io penso che avesse non so, forse otto o nove anni di mentre studiava canto di registrare questa canzone in uno studio professionale è venuto fuori un piccolo capolavoro l'ha cantata veramente benissimo e quindi siamo rimasti molto affezionati a mia moglie, a questa canzone, soprattutto nella versione sua, diciamo cantata da lui.
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Andrea Bettini
33:38
Ascolta, mi permetto di chiederti che papà sei?
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Filippo Ongaro
33:42
Questo bisognerebbe chiederlo a mio figlio. Diciamo che sono un papà molto coccolone. Non ho nessuna difficoltà a mostrare il mio affetto. Sono curioso così ha in famiglia, ma anche fuori che una persona mi piace. Mi piace dimostrare che questa persona mi piace, ma sono anche abbastanza determinato che non sono voglio dire che sono in comando, ma quando è il caso di far vedere chi decide non ho problemi nemmeno far vedere quello.
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34:14
E spero che possa dire che sono più di tutto un papà presente perche'. Ma questo appunto bisognerebbe chiederlo più mio figlio che a me perché ho trovato stai lavorando con tante persone a livello anche di dialogo abbastanza profondo.
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34:33
Ho trovato tanti papà pentiti di non essere stata abbastanza presente che i loro figli no troppo impegnati troppo in viaggio, troppo con la testa su altro. E io, sebbene sia impegnato con il mio o comunque sempre cercato di coinvolgere anche mio figlio della nostra attività.
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34:53
Lui viene a tutti i nostri corsi, agli eventi persone che frequentano i nostri corsi lo conoscono, conoscono lui tanto bene quanto conoscono me e quindi spero di avergli dato la sensazione che siamo un tutt'uno no, che non c'è lungo con le sue cosine da ragazzino e io con le cose importanti. Ecco perché questo poi lascia secondo me un po' di vuoto nei ragazzi.
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Andrea Bettini
35:15
Insomma guarda, faremo una puntata parte dedicato altea padre, che figli che il tema magari adolescenziale ascoltami, ma invece abbiamo i libri prima né no citati un po' di libri quali tu sei autore, ci in ordine temporale l'ultimo è proprio il metodo Ungaro. In pochi minuti riesce a farci una sintesi. In cosa consiste questo metodo Ungaro?
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Filippo Ongaro
35:45
Sai, in realtà è stata allora faccio una piccola premessa. Io non sono mai stato molto appassionato di chi ha più il suo nome su metodi, diete, cosa dava molto sincero e per molto tempo mi sono tirato indietro rispetto a questa idea.
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36:01
E se fosse stata una dieta non l'avrei mai fatto, ma discutendo con la mia community, anche con i miei editori e un po' è emerso che in effetti nel corso degli anni abbiamo dato vita a un metodo di lavoro su la propria realtà psicofisica. Sai che poi sogna che lavora con me è colpa mia moglie psicologa. Quindi tutto questo abbiamo creato assieme e ci hanno un po' fatto capire che era un po'.
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36:31
Un peccato, insomma, non mettere tutto sotto lo stesso cappello. Quindi di fatto il libro è un po'. Il risultato di più o meno ormai vent'anni di esperienza tra l'ambito clinico è quello del coaching. E quindi è un libro che riassume le metodiche con cui noi affrontiamo è la il benessere in senso allargato di una persona.
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36:53
Noi partiamo dall'idea che la stragrande maggioranza delle persone ha le risorse sufficienti per vivere una vita, le proprie regole e vivere la bella. E bene è molto spesso queste risorse non sono conosciuti alle persone e'.
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37:08
Il nostro lavoro è principalmente quello di far sì che le persone abbiano una metodologia per andare alla ricerca delle loro risorse, coltivarle, e quindi ha un libro che parte sia dalla parte più semplice, concreta, che io chiamo poi quattro fondamenti no, che sono la nutrizione l'integrazione alimentare, allenamento fisico, la meditazione, eccetera.
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37:32
Ma poi va anche abbastanza in profondità in tutta la parte psycho emotiva che è necessario conoscere per capire dove sono i nostri limiti, perché non stiamo raggiungendo gli obiettivi che vogliamo raggiungere, dove stanno i nostri blocchi?
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37:47
E io ho avuto il piacere poi di formarmi nel coach, ma almeno parte della mia formazione con un amico e maestro che
Giorgio Nardone
che uno degli psicoterapeuti insomma più conosciuti in
Italia
è un po', il padre della psicoterapia strategica breve, che è anche un metodo di coaching strategico e noi in questo coso in diciamo molto che è molto spesso che le persone sono vittime dei loro successi, non dei loro fallimenti.
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38:15
E questo è un concetto secondo me è molto importante, cioè quei meccanismi che ti hanno dato dei risultati in qualche momento della tua vita e che tu tendi a ripetere in altri momenti, presupponendo che siano simili, ma portano invece ha dei risultati disastrose. Un esempio di questa rabbia?
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38:33
La rabbia può funzionare in determinati momenti della tua vita, ma può essere un disastro quando tu sistematicamente provi a risolvere tutti i problemi che incontri con la rabbia. Quindi far capire alla persona dove sono i limiti e ovviamente il prerequisito perché la persona possa riuscire a superarlo.
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Andrea Bettini
38:53
Filippo è sempre una questione di testa, cioè tutto parte la nostra mente per indubbiamente è una questione di testa, ma non tutto.
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Filippo Ongaro
39:02
Nel senso tutte le malattie hanno la loro origine nella mente, no, io sai, mi sono formato come medico allo statico e tendo a tenere ben distinte le situazioni. Quello che io dico non ha a che fare con le malattie e tanto meno con una forma di terapia. Quello che io dico è nella persona sana che non ha delle limitazioni fisiche create da una malattia dove stanno quei blocchi che ci impediscono di vivere una vita.
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39:33
Più sarà di essere meno stanchi di dormire meglio, di goderci di più le relazioni, di essere più produttivi, di tornare a casa felici è di raggiungere i nostri obiettivi. Ecco, questi limiti sì, sono nella totalità dei casi nella nostra testa, a volte a livello conscio, alle volte non a livello conscio.
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39:54
Quindi bisognerà capire un po' più in profondità dove stanno. Ecco, io intendo a intendo un approccio per questo lo definisco un approccio di coaching, perché ritengo che sia anche molto importante in un mondo adesso pieno di confusione, di proposte di ogni tipo.
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40:13
Tenere molto chiaramente i confini tra quello che è la cura di un disagio profondo che richiede uno specialista, uno psicoterapeuta, la cura di quello che è una patologia che richiede la presenza di un medico e invece andare oltre delle proprie limitazioni gestionali c'è una cosa che invece può essere gestita da un bravo socio perche'.
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40:37
Il lo ricordo molto brevemente, ha delle caratteristiche molto diverse da professori più direttive, non lo psicologo, il medico. Posseggono gli strumenti per fare una diagnosi e per portare degli elementi terapeutici chiari. Il coach non deve fare questo approccio, non fa questo a un altro mestiere. Il coach, lo dico sempre, è come uno che guida un taxi. Se tu prendi un taxi non è il taxista che ti dice dove andare.
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41:05
Sei tu che dici al taxista dove vuoi andare con il coach è la stessa cosa e così ti aiuta ad arrivare dove vuoi arrivare, ma proprio per questo deve sapere bene dove finisce la sua professione quando ci sono delle problematiche che richiedono invece un intervento di tipo direttivo. Cioè, ti dico io dove devi andare, no?
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Andrea Bettini
41:26
Allora caro Filippo, purtroppo siamo quasi in chiusura e prima di lasciarci all'ultimo brano che lo lasceremo come colonna sonora finale di questo nostro incontro, un brano che questo storico e hai scelto i Pink Floyd. Quindi e volevo chiedere tre cose quattro cose al volo.
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Filippo Ongaro
41:46
La prima su cosa stai lavorando bene allora e sto lavorando su varie cose. Come spesso accade, una è sicuramente il mio nuovo libro che uscirà alla fine di quest'anno all'inizio dell'anno prossimo e sto lavorando su tanti nuovi contenuti per la nostra community. Noi abbiamo molti corsi online, molti eventi e quindi crediamo io e il mio team continuamente nuovi contenuti per arricchire questa questa questa community di novità.
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42:20
E sto anche lavorando su un progetto diciamo più di accompagnamento, per cui io quello che immagino è che le persone restino con noi in maniera più stretta, non semplicemente acquistando un corso, poi magari acquistando un altro dopo un anno, perché, come dicevamo, all'inizio il cambiamento della delle abitudini passa attraverso una certa costanza, soprattutto nel primissimo periodo vorrei trovare dei meccanismi sempre più efficaci per stare vicino alla persona che vuole cambiare.
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42:57
Dell'abitudine vuole migliorare soprattutto nella fase iniziale, per non disperdere i buoni intenti che tanti hanno e può, però non portano da nessuna parte perché mollano troppo presto.
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Andrea Bettini
43:09
Purtroppo ascolta, visto che ha citato la community chi già non ti seguisse e invece voi sei chiara ad approfondire è quello che hai detto anche oggi dove tipo seguire beh, direi il punto centrale è il mio sito che è www Filippo trattino quello intermedio almeno diciamo ungaro punto comma.
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43:29
Da lì poi trovano tutte le varie piattaforme sociali, corsi il materiale gratuito, gli eventi trovano un po' tutto ascolta è l'ultima cosa è da dove inizi a una piccola cosa che possiamo già introdurre oggi per iniziare a gettare a produrre un cambiamento positivo sulla nostra vita. Da cosa potrebbe essere?
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Filippo Ongaro
43:55
Beh, guarda io molto spesso parlo di questo perché la trovo un po', la chiave di volta per un vero cambiamento a lungo termine ed è proprio quello di smettere di lamentarsi.
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44:09
Provare a registrare le proprie lamentele nel corso di una giornata si rimane stupefatti da quante volte, anche inconsapevolmente, ci lamentiamo di qualcosa e purtroppo la lamentela rappresenta la rinuncia ad assumersi la responsabilità per un miglioramento.
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44:27
Dunque è un primo passo molto importante è quello di fare un patto con se stessi, di non lamentarsi più e di provare ad accettare le cose che non puoi cambiare e a cambiare quelle che non ti piacciono.
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Andrea Bettini
44:42
Filippo, grazie ora, prima di di ascoltarci il tuo ultimo brano permettimi anche di ringraziare la produzione degli da lunedi'.
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44:51
Inizio quindi Perissinotti Bettini Associati e devo ringraziare 7:31 LAB di Alessio Albano che ci cura la regia e anche l'adattamento alla versione podcast di questo format e naturalmente devo ringraziare Chris Lavoro e Dario Dal Molin perché fanno veramente un ottimo lavoro reinterpretando questi brani che ogni ospite poi vuole condividere con noi.
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Filippo Ongaro
45:18
È quindi mentre partono le note del brano scelto perché perché incerto quest'ultimo brano perché beh, è un brano secondo me è bellissimo, uno forse dei loro brani più belle è un brano che a me particolarmente ricorda mi ricorda tutte le persone che non sono più nella mia vita per qualche motivo, ma mi ricorda in particolare mio papà che se n'è andato qualche anno fa e a cui piaceva moltissimo questa canzone. Eppure, essendo di un'altra generazione, quindi è una canzone che adoro.
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Andrea Bettini
45:50
Filippo grazie all'abbraccio
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Filippo Ongaro
45:52
Grazie a voi
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46:00
[Wish You Were Here, Pink Floyd]
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