Friday, Sep 10, 2021 • 13min

Episodio 4: La ragazza dai capelli rossi

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Nelle settimane successive all’attentato, una delle immagini che più sconvolge il mondo intero è quella della misteriosa donna dai capelli rossi, aggrappata a una colonna esterna proprio in prossimità dello squarcio provocato da uno degli aerei. Su un blog appare un commento: “Io lo so chi è questa donna. Si chiama Edna Cintron. Era mia moglie”.
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(1)
Paolo Colombo
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00:06
Chora.
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Paolo Colombo
00:12
L'immagine che forse più sconvolge il mondo intero è quella della misteriosa donna dai capelli rossi.
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00:19
Durante la seconda settimana di ottobre vengono rilasciati i primi documenti e le prime fotografie ad alta risoluzione dei punti di impatto. Migliaia di persone, professionisti e non, iniziano a passarli al setaccio e salta fuori un particolare inquietante.
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00:36
Sembra infatti esserci una donna apparentemente viva, aggrappata ad una colonna esterna proprio in prossimità dello squarcio provocato da uno degli aerei.
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00:46
Date un'occhiata in rete e troverete facilmente le immagini.
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00:51
Circolano dubbi sull'effettiva affidabilità di quel fotogramma. Potrebbe essere, come in altri casi, un fotomontaggio di qualche agenzia di stampa in cerca di facile notorietà.
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01:02
Il mito della ragazza dai capelli rossi assume tuttavia una dimensione da thriller quando la Commissione Federale Americana dichiara di essere in possesso di un file video, il famigerato file ottantatré, che mostrerebbe la donna mentre si muove e chiede aiuto.
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01:18
L'interesse cresce sempre più finché, pochi giorni dopo, il video viene finalmente reso pubblico. Dura soli tre virgola due secondi. Un tempo brevissimo, quasi impercettibile, capace però bam... di colpire tutti al cuore.
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01:42
Tutti sappiamo come sono andate le cose nell'attentato alle Torri Gemelle dell'undici settembre duemila e uno o almeno lo crediamo, perché si può raccontare la stessa storia e non farne la solita storia.
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01:55
Io,
Paolo Colombo
, docente di storia all'università cattolica di
Milano
da anni mi sono impegnato proprio a raccontare la storia in maniera diversa.
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02:03
E in questo podcast che si chiama Otto e quarantasei, lo faccio parlando dell'attentato suicida più famoso di sempre.
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02:19
La donna è ripresa mentre agita disperatamente le braccia, circondata dal fumo e dalle fiamme. Chi è? Si domandano tutti, sarà sopravvissuta? Le illazioni si rincorrono, ma nessuna è confermata. Fino a quando una mattina, viene pubblicata una nuova fotografia che ritrae una ragazza lanciatasi nel vuoto che sembra chiaramente essere lei.
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02:43
Se guardate le foto che troverete, noterete i pantaloni dello stesso colore, i capelli rossi che si muovono nell'aria, la stessa camicia. Le immagini sembrano in sostanza inequivocabili. Un'onda emotiva travolge l'opinione pubblica americana e non solo.
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03:00
I notiziari la celebrano, i giornali le dedicano articoli commoventi, eppure la sua identità rimane avvolta dal mistero. Pochi giorni dopo, in uno dei numerosi blog sull'attentato che affollano la rete, qualcuno posta la foto della ragazza e commenta: "Io lo so chi è questa donna. Si chiama Edna Cintron. Era mia moglie".
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03:26
Niente di più. Solo, a seguire, una breve poesia.
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03:32
Ora non è facile raccontare queste storie. E io cosa posso fare? Vi ricordate la conclusione della poesia di
Wislawa Szymborska
? "Solo due cose posso fare per loro descrivere quel volo senza aggiungere l'ultima frase".
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03:50
Quindi non aggiungo nulla e vi leggo le parole del marito di Edna, la donna dai capelli rossi: "Ti vedo! Vedo i tuoi capelli rossi mossi dal vento. Ti vedo! Ti vedo sospesa nel vuoto e vorrei portarti via. Ti vedo! Ti vedo e ascolto il terrore nel mio cuore. Ti vedo! Ti vedo e capisco che non potrò più essere felice. Ti vedo! Ti vedo affrontare l'oscurità. Ti vedo e so che non potrò vederti mai più!"
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04:33
E poi lo sappiamo da subito il finale: le torri crollano. Ma attenzione le torri non dovevano crollare da nessun punto di vista. O meglio, non era previsto che crollassero.
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04:49
Per quanto è dato sapere il tragico impatto dei due aerei solo quello era l'obiettivo dei dirottatori, finita lì. Poi invece le due torri crollano. Un minuscolo, non previsto intralcio manda gambe all'aria un gigantesco, apparentemente perfetto progetto.
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05:10
E anche questa è una storia che non ci si può perdere. Le
Twin Towers
erano infatti progettate perché non crollassero. Ironia del destino erano i primi due edifici, a eccezione di quelli militari nucleari, a essere progettati per resistere all'impatto con un velivolo civile.
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05:28
Il progetto strutturale originale di
Minoru Yamasaki
, che aveva benissimo presente il precedente del millenovecento quarantacinque all'Empire
State Building
, prevedeva che gli edifici restassero stabili, sottoposti ad azioni severe come quella di un terremoto di media magnitudo o al carico generato da venti impetuosi.
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05:48
Ma era anche poi esplicitamente previsto che potessero sopportare una collisione con un Boeing sette zero sette dal peso di centodiciotto tonnellate lanciato a una velocità di trecento sessantacinque chilometri orari.
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06:04
Va detto che i due velivoli utilizzati dai dirottatori impatteranno le torri a una velocità nettamente superiore: rispettivamente settecentododici il primo e ottocentosettantotto chilometri orari il secondo e con un peso leggermente superiore.
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06:18
Ma malgrado questo, la progettazione si dimostra in sé per sé efficace perché la struttura limita fortemente i danni, perdendo solo circa il dieci percento della propria capacità portante, garantendosi una riserva di circa il quaranta percento.
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06:35
Spiegheremo tra poco queste percentuali, ma teniamole a mente.
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06:40
Qualcuno ha detto, utilizzando un paragone tanto cinico quanto efficace, che l'impatto degli aerei sulle Torri Gemelle ha avuto l'effetto di un uovo scagliato contro una rete da pollaio. Un'esplosione spettacolare che non provoca alcun danno significativo.
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06:59
Perché crollano, dunque? Lasciamo perdere la dietrologia di cui qui non abbiamo il tempo di parlare in dettaglio.
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07:07
Crollano per un motivo semplice, troppo semplice, come quasi sempre succede. L'abbiamo detto è un dettaglio, un minimo particolare, quello che fa implodere anche il sistema meglio progettato. Crollano a causa dell'incendio. Bella forza, diranno i più informati di voi. Proprio su questa faccenda delle temperature raggiunte all'interno delle torri in conseguenza delle fiamme la dietrologia ci è andata a nozze.
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07:37
L'ala più strutturata dai negazionisti, per i quali dietro al nine eleven in sostanza ci sarebbe una cinica macchinazione dello stesso Bush, sostiene che le temperature interne non sarebbero state sufficienti per generare una fusione completa delle travi portanti in acciaio e dunque far collassare le torri.
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07:58
Le temperature registrate di seicento, ottocento gradi celsius indicate nei resoconti ufficiali, sono in effetti molto inferiori rispetto ai milletrecento, millecinquecento gradi necessari per la fusione dell'acciaio.
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08:12
Sembrerebbe, quindi, un'osservazione condivisibile. Ma in realtà, invece, è quantomeno bizzarra, visto che nessun rapporto ufficiale, tantomeno quello del
National Institute Of Standards And Technology
ha mai parlato di fusione delle travi portanti, bensì di indebolimento della struttura.
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08:32
Il punto sarebbe stato, in sostanza, l'incapacità di reggere il carico statico sovrastante.
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08:38
Perché già alla temperatura di cinquecento gradi celsius, l'acciaio perde il cinquanta percento, eccola qua la percentuale, quel dieci percento più quaranta percento di cui dicevamo, della propria capacità portante. Arrivati a quel livello, il calore sarebbe diventato sufficiente per compromettere la stabilità degli edifici.
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09:12
---
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Paolo Colombo
09:18
In questi tempi di negazionismo diffuso a destra e a manca sui più disparati argomenti, un piccolo esercizio di sano riferimento a cose oggettive non può che far bene.
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09:30
È doveroso ricordare cioè che tutti gli studi scientifici e tutte le normative di collaudo definiscono la temperatura critica dell'acciaio, cioè quella di imminente collasso, fra i trecentocinquanta e i seicentoventi gradi centigradi.
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09:44
Il concetto della temperatura critica è alla base di tutte le progettazioni di strutture in acciaio del mondo e in particolare in
Europa
è regolata dai cosiddetti euro codici già dalla fine degli anni ottanta.
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09:57
È un insieme di nozioni che viene insegnato ai professionisti antincendio italiani già nelle prime cento ore della loro formazione.
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10:05
Insomma, è una cosa che sanno tutti.
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10:11
A causa delle altissime temperature prodotte dall'incendio, alimentato dall'enorme quantità di materiali plastici e cellulosici, la carta in particolare, presenti negli uffici, le capriate in acciaio che sostenevano i piani delle due torri si sarebbero piegate generando una forte tensione sui sostegni laterali che univano i piani stessi alle colonne esterne che hanno infine ceduto uno dopo l'altro.
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10:37
Le colonne private del supporto di tali connessioni laterali si sarebbero prima piegate, poi spezzate, provocando il collasso dell'intera struttura.
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10:48
Volendo semplificare le Torri Gemelle sono crollate per il cedimento di piccoli, minuscoli supporti laterali. Delle piastre di acciaio che misuravano solo venti centimetri per dodici. Meno di un foglio di carta A quattro. Pensa te!
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11:09
Quei minuscoli piatti metallici diventano, metaforicamente, la vera chiave di svolta della vicenda. Le sliding doors della storia del ventunesimo secolo sono rettangoli in metallo di venti centimetri per dodici. Il destino si nasconde nei dettagli.
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11:34
Così alle nove e cinquantanove, cinquantasei minuti dopo l'impatto l'intero blocco superiore della
Torre Sud
, la seconda a esser stata colpita, oltre trenta piani, si piega verso sud est e collassa su se stesso, distruggendo in pochi secondi l'intera struttura e provocando la morte di tutti gli occupanti rimasti all'interno, compresi i soccorritori e di numerose altre persone nelle aree e negli edifici adiacenti.
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12:02
Il comando dei vigili del fuoco si rende conto che la Torre Nord è nelle stesse condizioni e comincia a diffondersi il timore che la cosa possa ripetersi. In pochi attimi si deve prendere una decisione drammatica e difficilissima: disporre l'evacuazione del personale di soccorso dalla torre, condannando automaticamente e definitivamente gli occupanti dei piani più alti.
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12:27
Le deformazioni delle strutture metalliche sono ormai evidenti e si dirama l'ordine.
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12:36
E qui... succede qualcosa di incredibile.
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12:41
Otto e quarantasei è un podcast di
Paolo Colombo,
Prodotto da Chora Media.
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12:46
È scritto da
Paolo Colombo
e Davide Antonelli ed è un progetto di storia e narrazione.
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12:51
Cura editoriale di
Francesca Milano
, post-produzione di Stefano Tumiati, producer Matteo Perkins, assistente alle ricerche Francesca Abruzzese, fonico di studio Federico Slaviero.
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